Oggi, a ottant’anni dal 25 aprile 1945, la Resistenza assume un valore ancora più profondo. Qui trovate i frammenti di una storia locale, quella della lotta popolare a Voltana, ma anche tasselli di un mosaico più grande: la lotta collettiva per la libertà, per la dignità umana, contro l’oppressione.
24 aprile 2025 - Alessandro Marescotti
L'opera include testimonianze, documenti e fotografie con l'obiettivo di preservare la memoria
Si ripropone qui un testo che fu scritto dal compianto maestro Francesco Silvagni per ricordare a Voltana, una frazione di Lugo di Romagna, il cinquantesimo anniversario della Liberazione dal nazifascismo.
24 aprile 2025 - Alessandro Marescotti
Deportato a Mathausen finì nel forno crematorio il 9 marzo 1945
Fu uno dei milioni di esseri umani - ebrei, antifascisti, democratici, zingari, omosessuali - che conobbero l'orrore dei campi di sterminio e non sopravvissero per poterlo testimoniare.
Le ragioni della lotta di Resistenza, le testimonianze e la memoria. Immagini e protagonisti a 80 anni dalla Resistenza in una frazione del comune di Lugo di Romagna.
15 aprile 2025 - Redazione PeaceLink
Una giornata per ricordare l'impegno di pace contenuto nella Carta costituzionale
Ricordiamo il 25 aprile con le parole di Piero Calamandrei: "Se volete andare in pellegrinaggio dove è nata la nostra Costituzione, andate sulle montagne, nelle carceri, nei campi, dovunque è morto un italiano per riscattare la nostra libertà, perché è lì che è nata questa nostra Costituzione".
La canzone è preceduta da una narrazione - tratta dal libro "Li incontrerai sugli alberi in primavera" - dei rastrellamenti nazifascisti che puntavano ad individuare i membri della Resistenza e i renitenti alla leva della Repubblica Sociale Italiana.
Nato nel 1921 a Voltana, una frazione di Lugo di Romagna, partecipa alla Resistenza nelle Brigate Garibaldi. In questo video ha 94 anni e traccia i momenti essenziali della sua vita ricordando l'impegno e il sacrificio di chi ha lottato per un mondo migliore.
L’aspetto sorprendente di questa storia è che per tanti anni ho seguito inconsapevolmente le orme di una persona che non ho mai conosciuto. E a cui devo moltissimo. C’è a volte qualcosa di nascosto che ci guida nella vita e non lo sappiamo.
Ha partecipato alla Resistenza al nazifascismo in Romagna. Trasferitosi a Taranto, è stato insegnante di scuola elementare, partecipando a svariate iniziative civili, sociali e di solidarietà. Lo incontreremo di nuovo in ogni persona, in ogni gesto di speranza, in ogni ideale che rende bella la vita.
Oggi la Resistenza continua in tutte le forme di resistenza all'ingiustizia, alla violenza e alla violenzione dei diritti fondamentali delle persone. Assume le forme della nonviolenza e della strenua volontà di non farsi sopraffare
Per lui votare oggi è un gesto naturale, anche a 95 anni. Ci ha messo un'ora e tre quarti per partire da via Argentina e arrivare al suo seggio in via Medaglie d'Oro, scuola media Colombo di Taranto, e tornare indietro a casa sua.
Friedrich Merz ha definito l’attacco israeliano all’Iran “un lavoro sporco fatto per tutti noi”. Una frase inquietante che rivela la normalizzazione della guerra preventiva come legittimo strumento dell'Occidente. E che nasconde le lucrose vendite di armi a Israele.
Mobilitazione in vista del vertice Nato dell'Aja del 24 e 25 giugno che vuole raddoppiare le spese militari. Le informazioni utili per raggiungere Roma. Un elenco dei temi che contestiamo alla Nato, dallo schieramento dei nuovi euromissili all'intesa militare con i criminali di guerra israeliani.
Gli organizzatori della manifestazione, che da anni riunisce produttori e appassionati di caccia, tiro sportivo e armi, avrebbero motivato la scelta con la volontà di "trovare un clima più sereno" per l’evento, dopo due edizioni a Verona segnate dal monitoraggio critico della società civile.
Dal 24 al 25 giugno si terrà all’Aja il vertice Nato. In risposta, il movimento pacifista europeo alza la voce: basta riarmo, stop al genocidio, no all'escalation bellica di Israele
Secondo le valutazioni dell’intelligence americana — condivise da esperti indipendenti — l’Iran dopo il 2003 non ha mai preso la decisione definitiva di costruire un’arma nucleare. L’attacco israeliano non ha distrutto le strutture nucleari sotterranee più protette ma punta a un cambio di regime.
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